domenica 19 novembre 2023

Velivoli impiegati nella trattative tra Alleati ed italiani per l’Armistizio “Corto” del Settembre ‘43

Cefalunews, 13 ottobre 2023

Nello scenario bellico siciliano del 1943 si svolsero una serie di avvenimenti in cui la presenza di specifici aerei segnarono la storia dell’aviazione, soprattutto per l’aeronautica Alleata e la Regia (poi Regia-cobelligerante). 

Infatti, tra queste innumerevoli vicende possiamo annoverare in senso lato anche i fatti rocamboleschi che portarono all’armistizio di Cassibile (Stasi delle Armi), firmato il 3 settembre dello stesso anno (1)

In quelle circostanze ancora una volta emerse il fattore imprescindibile della composizione uomo-macchina, ossia, la scelta dei migliori piloti e l’utilizzo dei più adeguati aerei in quel momento.

In realtà, nelle trattative per una intesa con gli Alleati, gli emissari di Badoglio fecero la spola tra Roma e la Sicilia avvalendosi del velivolo italiano SIAI Marchetti S 79 Sparviero del Reparto P (Personalità), dapprima pilotato da Publio Magini e successivamente da Giovanni Vassallo, ambedue Maggiori della Regia (2)

Mentre, da parte americana, ci furono gli interventi dei P 38 Lightning che scortarono il trimotore S 79 con a bordo il Generale Castellano e il Console Montanari verso la striscia d’atterraggio di emergenza di Termini Imerese (PA).

Il SIAI Marchetti S 79, fu il più celebre aereo italiano della Seconda Guerra Mondiale, fu battezzato ufficialmente “Sparviero” e venne soprannominato dalla propaganda inglese “Il Gobbo maledetto”.

Il progetto iniziale prevedeva il suo impiego come velivolo commerciale veloce, tuttavia, si affermò anche come bombardiere (in quegli anni, il più veloce bombardiere medio del mondo), e aerosilurante. Furono prodotte diverse versioni, anche la variante trasporto militare. 

Invece, i caccia statunitensi P 38 Lightning, in quella speciale circostanza, funsero da scorta per accompagnare l’S 79 (intercettato nel cielo di Ustica), verso il campo di volo di Termini Imerese.

La formazione di copertura statunitense nei riguardi dello “Sparviero” prevedeva il seguente spiegamento: due P38, uno in coda all’S79 e l’altro davanti, e gli altri due Lightning, lateralmente all’aeroplano italiano.

Il bimotore della Lockheed con la caratteristica fusoliera bitrave, fu incluso tra i più famosi e migliori aerei da inseguimento monoposto e da scorta a lungo raggio del secondo conflitto mondiale. 

E’ verosimile che i delegati di Badoglio, insieme ai rappresentanti dei vertici anglo-americani siano partiti dall’ALG West di Termini Imerese per raggiungere Cassibile e viceversa con un aero Douglas C-47 Skytrain/Dakota (3)

Il bimotore statunitense Douglas C-47 fu utilizzato per il trasporto tattico a uso militare, ed è ben noto nell’immaginario collettivo per le azioni di lancio paracadutisti nelle Operazioni “Husky” e “Overlord”.

Il 13 ottobre di ottanta anni fa, il governo Badoglio dichiarò guerra alla Germania e iniziò la cobelligeranza insieme agli anglo-americani. Con la nascita dell’Aeronautica Cobelligerante Italiana – Italian Co-Belligerent Air Force (ICBAF), la R.A. sostenne lo sforzo bellico alleato. 

La “nuova” aeronautica italiana ebbe l’insegna raffigurante la classica coccarda tricolore sistemata ai lati della fusoliera e sulle ali, e il simbolo della croce bianca di Savoia sulla deriva.

Circa la cobelligeranza tra Regno d’Italia e anglo-americani, nello specifico, un esempio di aereo statunitense con i “colori italiani”, quest’ultimo è magnificamente documentato attraverso la foto che pubblichiamo per la prima volta in questa testata giornalistica. Si riferisce al ritratto del Tenente pilota Giuseppe Pesce in posa davanti ad un P 38 Lightning, dotato di apparecchiature fotografiche (F5F) in sosta presso l’aeroporto militare Amendola di Foggia.

Come abbiamo fatto per gli articoli precedenti, in merito alle trattative per un armistizio tra il Regno d’Italia e gli Alleati, anche per questo “pezzo” ci avvaliamo della consulenza del Dott. Giovanni Pesce riguardo i velivoli che furono utilizzati durante le fasi preparatorie dell’Armistizio di Cassibile, detto anche armistizio corto.

«Avevamo visto che gli aerei usati per la trattativa dell’armistizio di Cassibile erano da parte italiana degli S 79 velivoli da trasporto medio e di P38 americani che invece erano aerei da caccia pesante.

Per coloro che non sono dentro alle vicende aeronautiche si può ricordare che l’S 79 era un aereo che in aeronautica veniva usato dal 1935 in poi, prima come aereo da primato poi come bombardamento, da trasporto personalità ed infine come aerosilurante. 

Da un punto di vista tecnico si può vedere come questo velivolo fosse stato realizzato tramite un’intelaiatura di tubi in duralluminio rivestiti di tela con la sola parte frontale in metallo. Volò in Aeronautica fino al 1952.

Il nome esatto è S 79, e come altri nomi troviamo SM 79, Savoia Marchetti 79, Sparviero, Gobbo Maledetto (inglese). Bruno Mussolini, figlio di Benito, era un pilota che con l’S 79 aveva partecipato alla gara di velocità Istres – Damasco – Parigi, di Agosto 1937, piazzandosi terzo, dietro ad altri due S 79.

Gli S 79 andavano così veloci da seminare gli apparecchi da caccia che li scortavano, tantoché Bruno M. si lasciò scappare la seguente espressione romana “Mo je famo vede li sorci verdi” e furono, per tale motivo, dipinti tre topi verdi sull’aereo S 79 marcato I – Brun. 

Anni dopo, appena ricevuti gli apparecchi più veloci, i piloti dei caccia reagirono disegnando un distintivo con un gatto nero che acchiappava quattro sorci. Quest’ultimo distintivo è ancora in uso in AM.

Come caratteristiche tecniche possiamo notare una velocità massima di Kmh 460 e spazi di decollo/atterraggio di circa 250 metri. Durante la guerra civile spagnola fece il bello e cattivo tempo, tanto da inorgoglire i Comandi Militari e Politici, ma in pochi anni divenne obsoleto specialmente nei confronti del nuovo materiale di provenienza USA.

Il P38 era un moderno aereo USA da caccia pesante adatto a portare attacchi anche lontano dai territori nazionali o comunque amici. Era un bimotore con due code. Esisteva una versione modificata per la ricognizione fotografica ed alcuni esemplari di tale versione furono assegnati a reparti Italiani e Francesi. Benché fosse potentemente armato, il P38 non era agile come i caccia “da difesa aerea” tra i quali invece primeggiavano soprattutto per agilità i velivoli europei (Spitfire Me 109 MC 202).

Il P38 spiccava per velocità autonomia ed armamento, infatti vantava una velocità di oltre 650 Kmh.
Esistono alcuni aneddoti sui P38.

Su un F5F ovvero la versione fotografica del P38 trovò la morte Saint-Exupéry, colpito dalle armi di un FW 190 tedesco. Antoine de Saint- Exupéry era sia pilota che scrittore, tra le altre cose aveva scritto l’introduzione a qualche libro di Anne Lindbergh, moglie di Charles il famoso trasvolatore atlantico.

Forse la relazione tra pilota scrittore e pilotessa scrittrice non fu limitata al solo ambito letterario. Tornando al P38, durante il conflitto gli italiani ne catturarono uno nuovo di fabbrica che per errore di navigazione, era atterrato in Sardegna. Fu presto colorato con le insegne italiane dell’epoca, ovvero cerchio con 3 fasci littori, croce sabauda in coda e fascia bianca verticale a metà fusoliera. Un pilota di grande esperienza, Angelo Tondi, lo portò in volo contro una formazione di B17 riuscendo ad abbatterne due.

Il P38 era infatti una formidabile cannoniera volante!

Angelo Tondi era stato fino al 25 Luglio 1943, il pilota dell’aereo del Capo del Governo, dopo quella data fu sostituito dal Magg. Pil. Publio Magini, del quale abbiamo parlato negli articoli di Estate 2023.

Infine ma non per ultimo, citerei il Douglas DC3 Dakota, che nella versione militare aveva la sigla C 47 Skytrain.

Ottimo aereo da trasporto persone, molto probabilmente è stato utilizzato nel tragitto Termini Imerese – Cassibile e viceversa dalla commissione italiana designata a firmare l’armistizio. Non abbiamo documenti a riguardo di quel volo, ma il Dakota era un classico aereo adattissimo a quelle circostanze. Era talmente valido che a tutt’oggi viene ancora apprezzato per le sue qualità ed alcuni velivoli di quel tipo ancora solcano i cieli.

Il C47, derivato da un aereo commerciale, non era armato quindi aveva bisogno di una scorta armata».

Note:

(1) Giuseppe Longo 2022, “Fu l’aereo che accolse Giuseppe Castellano il 31 luglio o il 2 settembre del ’43 ad essere immortalato in foto nel campo di volo di Termini Imerese?” Cefalunews, 3 febbraio.

(2) Giuseppe Longo 2023, “I prodromi dell’Armistizio del ’43 – Lo scalo a Termini Imerese dell’aereo pilotato da Publio Magini con a bordo Castellano e Montanari”, Cefalunews, 31 agosto 2023.

(3) Giuseppe Longo 2023, “Armistizio 1943. I preamboli delle trattative di Cassibile. Volo aereo da Guidonia a Palermo Boccadifalco”, Cefalunews, 29 settembre.

Bibliografia e sitografia:

Ferdinando D’AmicoGabriele Valentini, Regia Aeronautica Vol.2 – Pictorial History of the Aeronautica Nazionale Repubblicana and the Italian Co-Belligerant Air Force 1943-1945, Carrollton, Texas, Squadron/Signal Publications, 1986.

Gregory Alegi – Baldassarre Catalanotto, Coccarde tricolori: la Regia Aeronautica nella guerra di liberazione, seconda edizione, Roma, Ufficio Storico dell’Aeronautica Militare, 2010

Giuseppe Longo 2023, “1943 – Trattative per un armistizio. I plenipotenziari italiani: il rientro in volo da Cassibile a Termini Imerese”, Cefalunews, 8 settembre.

www.aeronautica.difesa.it

www.nasa.gov

Foto a corredo dell’articolo: Tenente pilota Giuseppe Pesce in posa davanti ad un P38 Lightning (versione ricognizione fotografica). Archivio Giuseppe Pesce. Per gentile concessione di Giovanni Pesce.

Giuseppe Longo 

https://cefalunews.org/

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