domenica 19 novembre 2023

1943 -Trattative per un armistizio. I plenipotenziari italiani: il rientro in volo da Cassibile a Termini Imerese

Cefalunews, 8 settembre 2023

Il 31 agosto del 1943, dall’aeroporto di Centocelle (Roma) decollava alla volta della Sicilia, l’S.M.79 personale di Badoglio per una missione segreta. Il trimotore, appositamente modificato mediante apparecchiature radio per le comunicazioni con gli Alleati, aveva a bordo il Generale Giuseppe Castellano e il Console Franco Montanari (1)

Come da accordi preliminari, lo “Sparviero” fu intercettato nei cieli di Ustica da alcuni caccia statunitensi che scortarono l’aereo italiano fino al suo arrivo a Termini Imerese (PA). 

L’arrivo del Savoia-Marchetti S.M.79 avvenne nella “striscia d’atterraggio d’emergenza” statunitense, oramai non più esistente, che si trovava a circa 4 chilometri dalla cittadina, in località “Canne Masche”. 

Da questo campo di volo, più comunemente noto come “Advanced Landing Ground West” (ALG West), ad attenderli ci furono il Generale statunitense Walter Bedell Smith e il Generale britannico Smith Kenneth Strong. 

I quattro uomini poi salirono a bordo di un aereo americano in direzione di Cassibile, nei pressi di Siracusa. Lì, i rappresentanti di Badoglio si incontrarono con i vertici Alleati circa la resa italiana proposta dagli stessi anglo-americani. Nel viaggio di ritorno (Cassibile – Termini Imerese – Centocelle), sul velivolo della Regia, pilotato dal Magg. Pil. Publio Magini, oltre a Castellano e Montanari sedettero anche il Generale Giacomo Zanussi (1894 – 1966) e il Tenente Galvano Lanza di Trabia (1918 – 1985). 

Come ormai è universalmente noto, l’Armistizio di Cassibile (detto anche armistizio corto) che sancì la conclusione delle ostilità tra l’Italia e gli anglo-americani, fu firmato in segreto il 3 settembre 1943 e venne diramato cinque giorni dopo. 

In occasione dell’ottantesimo anniversario della firma di questo documento (uno stralcio contenente alcune clausole militari, dodici articoli complessivamente) ho voluto prendere contatto con Leonardo Magini, figlio di Publio. 

In realtà, con l’aiuto del dott. Giovanni Pesce, sono riuscito a rintracciare telefonicamente il dott. Leonardo Magini, il quale gentilmente ha voluto renderci pubblico un ricordo personale in occasione del viaggio aereo di suo padre dall’aeroporto di Centocelle, all’ALG West di Termini Imerese.

«Innanzitutto complimenti per il suo articolo, è stato veramente interessante. Io in quel periodo ero piccolo, avevo avuto un incidente domestico ed ero ricorso a cure mediche e quella di mio padre fu una missione segreta al massimo livello, pertanto non ho un seguito; però nel tempo ho appreso alcuni particolari che poi ho riportato anche nei miei libri.

Mio padre era interessato ai caratteri personali dei personaggi e li descrive nel suo: “L’uomo che volò a Tokio” e racconta ad esempio della tensione tra Castellano e Zanussi nel volo di ritorno: due diversissime forme di vita accomunate in un’operazione dai risultati in quel momento non prevedibili.

Il volo di andata da Centocelle a Termini Imerese(31 agosto 1943), fu tranquillo e verso Ustica l’aereo fu intercettato da alcuni Lockheed P38 Lightning, che scortarono il velivolo italiano, verso l’aeroporto prescelto per l’atterraggio.

La procedura di incontro tra forze ufficialmente in guerra, prevedeva un primo contatto radio tra il Capo del Governo M.llo Badoglio ed il Capo delle forze Alleate nel Mediterraneo Gen. Eisenhower, dove si stabiliva la data e ora del decollo del velivolo italiano, rotta e quota di volo per l’incontro con i caccia USA fino all’aeroporto di arrivo (Termini Imerese).

Una volta atterrati, l’aereo italiano (piloti compresi), fu piantonato da alcuni militari USA. Mentre la missione italiana decollava con un aereo americano verso un altro aeroporto (Cassibile) conosciuto solo dal pilota dell’aereo statunitense.

Mio papà ed il suo equipaggio (un secondo pilota, Ten Pil. Giuseppe Pelosi e i rispettivi specialisti) restarono sul campo di volo (non molto distante dalla costa tirrenica) in attesa del rientro dei componenti della missione; visto il caldo che faceva, la voglia di fare un bagno a mare era tanta, ma il momento era troppo delicato.

Al ritorno i passeggeri erano 4, ovvero i due dell’andata (Gen. Castellano e il Console Montanari), più due aggiunti il Gen. Zanussi ed il Ten. Galvano Lanza di Trabia.

Furono adottati molti artifici per mantenere il segreto sulla missione, tanto che a tutt’oggi, quella missione ancora non è stata completamente svelata.

Con il passare dei giorni furono assegnate a mio padre missioni ancora più delicate come il mettersi a disposizione all’aeroporto di Pescara la mattina del 9 Settembre per un eventuale trasporto del Re e Badoglio verso aeroporti del Sud, o massimamente delicate come la scrittura del verbale dell’incontro della Commissione italiana di Badoglio a Malta con la Commissione Alleata di Eisenhower (sempre a Malta) per la firma dell’Armistizio Lungo, 29 settembre 1943.

Le notizie in dettaglio sono riportate nel libro sopraccitato.

Dal punto di  vista organizzativo sembrerebbe che la scelta della pista di Termini Imerese sia stata proposta da Galvano Lanza di Trabia, erede Florio, durante i colloqui ad Algeri  con la commissione Alleata negli incontri preparatori per l’Armistizio; in quella sede Galvano era aiutante di campo del Gen. Zanussi. Raimondo Lanza di Trabia,  fratello di Galvano, invece era aiutante di campo del Gen. Carboni, ovvero l’uomo addetto alla difesa di Roma nonché  comandante dei Servizi Segreti.

Infine, voglio evidenziare che nelle soventi conversazioni con l’amico Giovanni Pesce, in merito all’episodio del volo in incognito verso la Sicilia, ne è emerso un fatto davvero curioso, attribuibile a una pura coincidenza, ecco le sue parole: “Incredibilmente, Garibaldi nello sbarco nel porto di Marsala si appoggiò alle strutture Florio, Ingham, Woodhouse, e 80 anni dopo gli Alleati si appoggiarono nuovamente ai Florio. Dopotutto, la storia qualche volta si ripete”».

Note:

(1) Cfr. G. Longo, Fu l’aereo che accolse Giuseppe Castellano il 31 luglio o il 2 settembre del ’43 ad essere immortalato in foto nel campo di volo di Termini Imerese? Cefalunews, 3 febbraio 2022.

Bibliografia e sitografia

Giuseppe Castellano, Come firmai l’Armistizio di Cassibile, Arnoldo Mondadori Editore – X – MCMXLV.

Publio Magini, L’uomo che volò a Tokyo. Storia di un aviatore del XX secolo Ugo Mursia Editore, 2009.

Giuseppe Longo 2013, L’Advanced Landing Ground (ALG) East e West di Termini Imerese nel luglio 1943. Intervista allo storico militare Rosario Finocchiaro, Cefalunews, 4 dicembre.

Giuseppe Longo 2013, “Il campo di volo avanzato di Termini Imerese durante la 2^ Guerra Mondiale”, Cefalunews, 10 dicembre.

Giuseppe Longo, Pagine sul secondo conflitto mondiale in Sicilia e nel Distretto di Termini Imerese, I.S.S.P.E. Palermo 2021.

Giuseppe Longo 2022, Il complesso aeroportuale East & West di “Canne Masche” a Termini Imerese e la nascita del campo di volo “Albatros”, Cefalunews, 22 febbraio.

Giuseppe Longo, 2022, Seconda Guerra Mondiale. La posizione delle piste di volo (ALG) di Termini Imerese, Cefalunews, 14 aprile.

Giuseppe Longo, 2023, I prodromi dell’Armistizio del ’43 – Lo scalo a Termini Imerese dell’aereo pilotato da Publio Magini con a bordo Castellano e Montanari, Cefalunews, 31 agosto.

Foto a corredo dell’articolo: Aeroporto Centocelle in occasione della consegna della Bandiera di Guerra alla Regia Aeronautica 4 novembre 1923. (foto archivio Giuseppe Pesce).

Giuseppe Longo 

https://cefalunews.org/

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